Gabriella Corrygan |
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| Ripensai alle parole del ragazzo. Sospirai. Desideravo così tanto che fosse vero. Intrecciai le mani e me le misi sulle gambe, pensierosa. Poi le luci si abbassarono e il film cominciò. Quella storia mi aveva sempre fatto riflettere. Era una continua battaglia fra il fuoco e il ghiaccio. *Se Romeo se ne fosse andato per non tornare mai più, sarebbe importato qualcosa che Giulietta accettasse l'offerta di Paride? Forse sarebbe stato meglio per lei ricucire i brandelli di vita che si era lasciata alle spalle. Forse, così avrebbe potuto raggioungere quel poco di felicità che le veniva concessa.* Scossi la testa. Forse stavo esagerando. Era impossibile che Romeo cambiasse idea. Ecco perchè la gente ricordava i loro nomi sempre uniti: Romeo e Giulietta. Ecco perchè era una bella storia. Giulietta si accontanta di Paride non avrebbe mai sfondato. Ecco perchè io non sarei mai riucita a lasciarmi il passato alle spalle. Ero come Giulietta. E come Giulietta ero morta. Solo che io ero morta dentro. Mi sentii mancare il fiato come mi succedeva sempre quando ripensavo al passato. Mi strinsi le braccia sul petto, per coprire la voragine che avevo dentro. Non avrei mai potuto accontentarmi di un'altra persona. Non ci sarei riucita mai. Cercai di controllare il respiro. Sperai che il ragazzo seduto al mio fianco non si accorgesse di nulla. Strinsi con forza il tessuto della poltrona. *Non devo cedere... Strinsi i denti e cercai di concentrarmi sul film. Dannazione...non posso cedere.... Sentivo il respiro accellerare assieme al mio battito. Sapevo di non poter cedere. Perchè conoscevo ciò che mi aspettavo se lo avessi fatto. Il buio. Mi fissai i piedi e ripresi il controllo di me. Sbattei con forza le palpebre per tornare lucida. Per evitare che Legolas notasse qualcosa mi alzai sussurrando:"Vado a prendere qualcosa al bar". Non appena uscii dalla sala mi avvolse una temperatura fresca che mi aiutò a tornare completamente lucida. Ma fu ancora peggio. La parte più irrazionale di me riusciva a non farmici pensare. Era la parte più razionale che mi faceva male. Perchè ero nella realtà.... E la realtà è crudele. Fui sommersa dai ricordi. Da troppi ricordi. Da tutti quelli che mi avevano fatto diventare la Giulietta stile ventunesimo secolo. La morte dei miei genitori. Il senso di colpa. Lasciai l'altro ricordo per ultimo. Il più doloroso. Quello di cui nemmeno mia cugina era a conoscenza. Io non ero sempre stata quella ragazza che non vuole avere niente a che fare con l'amore. Prima era diverso. Ho amato una volta sola, ma quella è bastata. Mi passai una mano sul viso e solo quando la vidi bagnata mi accorsi delle lacrime che mi bagnavano il viso. Me le asciugai in fretta con il dorso della mano. Sentivo tutte le voragini che avevo pulsare furiosamente, cercare di venire a galla. Restai lì, ansiamante mentre cercavo di non essere debole. Sentii ancora una volta le sue parole...le ultime che avevo sentito da lui. *Cerca di non fare qualche stupidaggine.* Ripensai alla sua voce. Ai suoi occhi. Al suo viso. Alle sue braccia che tante volte mi avevano stretto per confortarmi. No....decisamente non ero disposta a lasciarmi tutto alle spalle. Non ci sarei mai riuscita. *Torna da me, Joey, ti prego* Ma sapevo che non sarebbe mai successo. Restai seduta lì. La tresta premuta contro le gambe. Ero vuota. Mi avevano tolto tutto. E non credevo che sarei mai riuscita a ricominciare da capo. Edited by Gabriella Corrygan - 29/1/2009, 18:36
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