"In soccorso...alla volta del Castello", (Venom, Aeron, Marcus, Penelope, Demetris)

« Older   Newer »
  Share  
Venom Cullen
view post Posted on 20/6/2009, 19:32




Quella mattina, molto presto, mi arrivò una lettera : il mittente era Marcus ed il francobollo diceva "Volterra"...
Appena la presi in mano un forte brivido mi attraversò la schiena, temevo il peggio.
Sapevo che Penelope e Marcus erano li in vacanza ed oltretutto sapevo che quella era la terra natale di Marcus...I Volturi.
Mi decisi ad aprirla e lessi:
"Cara Venom,
mi dispice doverti contattare con tanta urgenza. Questa lettera non è di cortesia, tantomeno di piacere, bensì è un'esplicita richiesta di soccorso: Penelope è stata rapita da Demetri, ho bisogno che tu venga al più presto, riuscendo magari a portare qulache rinforzo.
Marcus..."

Appena finì di leggere tali scioccanti parole , mi venne in mente solo una cosa: Chiamare Aeron.
Lo feci immediatamente, Carlise lo aveva allenato bene ed inoltre avevo avuto modo di constatarlo personalmente a New York.
Appena Aeron mi raggiunse , lo feci salire sulla mia macchina e dissi:

"Ti spiegherò tutto strada facendo, adesso Volterra ci aspetta! ...Scusa se il nostro primo appuntamento è così movimentato! "

Partimmo veloci , avevo con me la Katana, la mia inseparabile Katana... Mentre accelleravo e mi avvicinavo all'aeroporto, dentro di me pensavo a Penelope: speravo che nessuno l'avesse morsa, o persino uccisa...non me lo sarei perdonato!
Prendemmo l'aereo ed io spiegai tutto ad Aeron,ed una volta atterati trovammo Marcus ed insieme ci diriggemmo al castello.

Edited by Venom Cullen - 21/6/2009, 03:21
 
Top
Aeron Neumann
view post Posted on 20/6/2009, 20:14




In dormiveglia, sonnecchiavo dopo una notte trascorsa quasi insonne: la pensione nella quale mi ero trasferito puzzava di muffa, la mia camera puzzava di muffa, le pareti, i cuscini, perfino l'acqua che sgorgava dal rubinetto aveva trovato il modo di somigliare vagamente a quella di una pozzanghera ristagnante. Non ero un viaggiatore, abituato com'ero ai miei orari, alle mie faccende, al mio insostituibile cuscino in piuma d'oca...
In dormiveglia, perciò, provavo a risollevarmi dalla stanchezza...il cellulare vibrò, tintinnando sull'abat-jour in finta porcellana. Vibrò senza sosta, finchè non risposi con voce sommessa:

"Si..."

"Aeron, abbiamo un problema!" urlò una voce senz'altro più sveglia di me, carica del vigore mattiniero che a Forks non ero ancora riuscito ad assaggiare.

"Chi parla...Venom?" disprezzavo il mio tono in quel momento; mi risuonava in testa rimbombando...ero estremamente dissonante.

Venom tuonò dall'altoparlante: "Si, diamine, svegliati! Ho un problema. Abbiamo un problema...devo sistemare alcune faccende prima, perciò vestiti e vieni da me. Sbrigati!"
Pensai a mia madre, con al mattino due ore di veglia in più di me, energica, saltellante.

"Sarò lì tra...un quarto d'ora. Bevo un goccio al bar, devo svegliarmi per bene" dissi fissando l'orologio a pendolo in legno tarlato.
Terminai la chiamata, borbottando qualcosa simile ad un insopportabile scanzafatiche; mi lavai la faccia con acqua tiepida e con il viso ancora gocciolante indossai l'unico paio di jeans che avevo portato con me, un pullover blu notte ed un bracciale porta-sfortuna, sperando avesse lo stesso effetto contrario che generava il vecchio porta-fortuna.
Uscì con passo svelto, mugugnando un saluto al portiere. Ingurgitai in pochi secondi due whiskey secchi e mi diressi da Venom. Adesso avevo il vero aspetto di un vampiro trascinato dal giaciglio alla strada in pochi minuti.

Venom mi raccontò tutto in auto ed io, facendo cenno con la testa, speravo di averle dato la netta impressione di aver capito tutto.
"Ma cosa diavolo succedeva ai vampiri di quel paese?!" pensai, sprofondando tra i sedili dell'auto...era comoda. Dannatamente comoda.

Da lì a poco un aereo per l'Italia mi avrebbe reso quella giornata ancora più movimentata...
 
Top
Marcus Cullen
view post Posted on 21/6/2009, 00:28




avevo mandato una lettera di aiuto a venom..ma non per me...bensi perr penelope...dovevano assolutamente aiutarla...io avrei dovuto compiere la missione...solo quello l'avrebbe salvata definitivamente...il nostro appuntamento era alle porte di volterra...piena notte....avevo gia puntato un gruppo di turisti italiani..e ero riuscito a convincerli a prendermi come guida...ci sapevo fare a parole..com epurtroppo un vero volturo...e gli avevo dato appuntamento vicino la fon tana in piazza...cosi arrivai insieme a Iiarin alla porta est luogo dell'appuntamento, scesi da cavallo e mandai Iiarin a casa...avrebbe trovato sicuramente la strada...ne ero certo..mi mimettizai nella notte..indossavo il mantelloc he mio padre mi aveva dato...avovo il cappuccio...senti un auto arrivare e fermarsi, scesero due figure, riconobbi l'dore di uandelle due..venom, l'alro non sapevo chi fosse usci dall'ombra incappucciato



"ti avevo detto di venire da sola...non di portare con te qualcuno...meno persone xci si immischiano meglio è..."



la mia voce risuonava gelida e maleducata molto distaccata...differente dal mio solito tono di voce cordiale ed educato po dissi nuovamente



"tu devo solo attendere che io entri nel castello...e non appena io entro...avvicinati...faranno uscire penelope almeno spero..."



l'atmosfera era tesa...mi azzitti e cosi si piombò in un silenzio quasi innaturale.

 
Top
~ Keira
view post Posted on 21/6/2009, 11:19







Bussai alla porta.
Dall'interno non percepii alcun rumore.
Sbuffai e la spalancai senza nemmeno un secondo avviso.
Un odore irritante mi si parò dinanzi.
Deglutii e cercai con lo sguardo quella fanciulla.
La stanza era immersa nell'oscurità.
Eppure prima che andassi via durante la mia visita precedente tutte le luci erano accese.
Il cibo che le avevo portato era ancora intatto sul tavolino.
Lo sguardo di Penelope sembrava spento, smorto. Appena si accorse di me, invece,
sembrò irritarsi e guardarmi con rabbia.

“ Non hai mangiato.
Ti farà male, sei già così pallida”

Le afferrai il viso e lo voltai verso la luce della luna , osservando due grandi occhiaie.
Sorrisi.
Poi mi accomodai sul davanzale al suo fianco.

“ Ascolta.
Non devi avercela con me.
Io sto solo eseguendo i piani e tu sei solo una pedina
Del nostro gioco.
Marcus ci ha disonorato e vogliamo da lui la ricompensa aspettata.”

Mormorai gettando lo sguardo verso il basso.
Non riuscivo a veder la strada.
Eravamo fin troppo in alto.
In lontananza vidi un fulmine squarciare in due il cielo.
Mi voltai verso Penelope, di scatto.
Sembrava avesse percepito qualcosa in quel presagio naturale.
Le fate erano esseri strani, avvolti nel mistero.
Noi vampiri eravamo conosciuti per esser degli sterminatori,
ma loro , creature magiche, erano celati nella fantastia e nell’oblio.

“ Sta arrivando …”

Annunciai leggendo il suo sguardo.

 
Top
Penelope Millow
view post Posted on 21/6/2009, 13:27




Ero esausta. Il sonno mi stava abbattendo ma non volevo addormentarmi, volevo aspettare l'arrivo di Marcus. Tutto era buio. Ripensai a Venom, alla nostra vacanza a Roma, al giorno in cui mi fece conoscere i Cullen, ai suoi cioccolatini zenzero e vaniglia, alla biblioteca, al pub, al mio arrivo a Forks. Tutto come fosse un rewind.

Mi chiesi se le zie e la mamma avessero preventivato tutto questo. Se lo avessero saputo mi avrebbero fatto trasferire a Forks?
Forse erano queste l'esperienze che volevano che facessi.

Sentì bussare alla porta. Non risposi, non m'importava nulla di rispondere .
Dalla porta vidi entrare Demetri. Mi disse che avrei dovuto mangiare e che non avrei dovuto avercela con lui,io ero solo una pedina. Non risposi.

Poi vidi un lampo. In quel momento avvertì la presenza di Marcus e non solo. Mi sembrò che Venom fosse vicino a me.

*Che Marcus l'abbia fatta venire?*pensai

Forse mi sbagliavo, forse ero troppo stanca e preoccupata per riuscire a rimanere lucida.

 
Top
Venom Cullen
view post Posted on 21/6/2009, 19:00




Appena arrivati la brezza notturna si fece più tiepida...quasi a voler annunciare l'arrivo di una fiura familiare:quella di Marcus.
Non appena mi vide si irritò per il fatto che alla missione portai con me Aeron...Marcus reagì così solo perchè non voleva che altri finissero nei guai. Lui però non sapeva che Aeron era uno di noi... Allora risposi:

"Ciao Marcus. Prima che cominci a scaldarti più di quanto non tu non lo sia già e per validi motivi... Penelope , come sai è una mia amica...e non mi perdonerei mai se le accadesse qualcosa.
Lui è Aeron,...Aeron Neumann. E' stato "cresciuto" da vampiro da Carlise, sono ottimi amici...inoltre è addestrato benissimo...anche se spero che non ci sia bisogno di doverlo dimostrare. "

Poi continuai e dissi:

"e poi...lui è parte di me..non preoccuparti.
Bene qual'è il piano allora...Dimmi una cosa prima, c'entra Demetri con il rapimento?..."

Dopo Marcus mi disse tali parole:
""tu devi solo attendere che io entri nel castello...e non appena io entro...avvicinati...faranno uscire penelope almeno spero..."

Io risposi quasi irata:
" Ma è una trappola? Marcus sai che loro non rispettano ciò che dicono, non sono come te...Ma se è la tua volonta , farò come dici ...Aeron però ti seguirà senza farsi vedere, in modo che se accade qualcosa , potremo intervenire...sei d'accordo?"

Sfilai la mia Katana : adesso bastava un piccolo cenno , e quella dolce letale arma avrebbe danzato per me...

Dentro me pensavo a Penelope, speravo non le accadesse nulla.
 
Top
Aeron Neumann
view post Posted on 21/6/2009, 22:40





La radio passava "Until the end of the world" trascinata dall'evidente maestria di The Edge; l'aria era umida, pesante. Tenevo stretto in mano un grappolo di motivi per riposare e lasciar andare l'invitante voce di Venom in sottofondo, quasi come una ninna-nanna, ma germogliava a tratti e in svariate zone della mia pelle la curiosità di afferrare qualcosa in più su quella faccenda...

Imparai a memoria un nome, Penelope, creatura magica, mistica...rapita. Era l'unico nome che meritava attenzione, era l'unico essere in serio pericolo.
Il resto lo avevo conservato in un angolo remoto della memoria, in attesa di ripescarlo a tempo debito.
Parlai a Venom delle miei impressioni del paese, vaneggiando su letti scomodi e umori traballanti, ma era solo una scusa per distrarla: inchiodata all'acceleratore, d'una frenesia spossante, lei possedeva negli occhi il graffio della rabbia. Rabbia che le colava in poche lacrime trattenute, già asciutte sulle guance...la sua tensione era palpabile, la si intravedeva nella polvere sul cruscotto dell'auto e perfino l'abre-magique al muschio sembrava diffonderne il sapore.

L'occasione che attendevo per ripescare quei nomi accartocciati si presentò ore dopo, quando incrociai per la prima volta un nuovo vampiro.
*Dannazione* pensai, *come si chiama quel tizio*...sfogliai centinaia di pensieri, ma quel nome non voleva riemergere. Venom sembrò leggermi nel pensiero, o forse vide solo il mio viso crucciato intento a ricordare, e disse:

"Quello è Marcus. E' un volturo, ma è con noi...per adesso fa parlare me". Mi fissò per qualche secondo, poi si voltò, afferrando qualcosa dal suo lato dello sportello e nascondendolo in tasca. Notai quel particolare e lo dimenticai l'istante successivo.
Scesi dall'auto, incappucciato e con passo pesante...Venom mi precedeva di circa venti metri; la vedevo parlottare con quel tale e gesticolare. Avvicinandomi, notavo lo sguardo indiscreto del vampiro, il quale sembrava parecchio infastidito dalla mia presenza...decisi di non preoccuparlo oltremodo: un tizio che non riesce a congelare il suo disappunto, sbandierandolo con gesti ed occhiatacce, non valeva di certo la pena per un'incazzatura imprevista.
Mi fermai a qualche metro da loro, sentendoli organizzare un piano...Venom era agguerrita; Marcus sembrava tosto. Io avevo l'evidente aspetto di uno che non sapeva dov'era, che a stento conosceva i motivi della sua presenza; uno che aveva dormito poco e bevuto troppo...ero la personificazione dell'emergenza e questa, si sa, può sempre essere fonte di imprevisti.

*Questo vampiro barcollante si farà gli affari suoi* pensai *e che lo vogliate o no, vi darò una mano se necessario...*
 
Top
Marcus Cullen
view post Posted on 21/6/2009, 23:37




" Ma è una trappola? Marcus sai che loro non rispettano ciò che dicono, non sono come te...Ma se è la tua volonta , farò come dici ...Aeron però ti seguirà senza farsi vedere, in modo che se accade qualcosa , potremo intervenire...sei d'accordo?"



disse lei..io sempre da sotto il mio cappuccio nero davvero scocciato dissi



"non siamo affatto daccordo venom...ti avevo chiesto di venire da sola e mi porti un estaneo...e adesso uoi che lui mi segua? non credo proprio...ora tu fai quello ce dico io....apena io entro con il pasto tu ti avvicini ai cancelli e non appena penelope esca tu la ripori subito a forks..all'istante....."



il mio tono freddo e distaccato non ammetteva repliche..non volevo che nessuno oltre me entrasse in questa storia..avevo anche sbaglaito a conttattare venom, lei non aveva colpa la stavo trattando malissimo..ma ora dovevo pensare solo allamia missione e alla salvezza di penelope,ero tornato ad essere un volturo..un vampiro sanguinario pronto a tutto per sfamare i proprio saggi.. se tutta questa storia fosse finita bene leavrei chiesto scusa....



"siamo daccordo allora domani a mezzogiorno nella piazza di volterra....non farti notare...o metterai a repemntaglio la mia missione..."



detto questo girai i tacchi e senza nemmeno un saluto mi incamminai nel buio delle stradine di volterra...l'oscurita mi inghiotti...

 
Top
~ Keira
view post Posted on 22/6/2009, 12:26






Sussultai.
L'orologio in mattoni della piazza dei Priori ,
indicava le 11.45.
Mancavano solo 15 minuti e il nostro pasto sarebbe arrivato.
Mi sollevai dalla poltroncina in pelle e risalii le scale a chiocciola del pianerottolo che conducevano al settimo piano. Mi avvicinai ad una porta e la spalancai senza nemmeno bussare.
Ormai discutere con quella strana creatura era impossibile.
Era intenta ad osservare qualcosa al di fuori della finestra.

“ Non preoccuparti il tuo amichetto sarà qui a minuti”.

Le dissi, facendole segno di sollevarsi dalla sua posizione.
Quando l’ebbe fatto le indicai di seguirmi.
Le scale sembravano interminabili, sette immensi piani pieni di scale a chiocciola.
Infine dopo circa 10 minuti raggiungemmo il corridoio a piano terra.
Li seduta con un dolce sorriso sulle labbra c’era una donna che impersonava la reception.
In verità non era al corrente di cosa si celasse all’interno del castello,
ma ci salutò benevolmente quando la sorpassammo.
Percorremmo il lungo corridoio e ci fermammo per alcuni secondi dinanzi alla stanza principale dove presto si sarebbe ultimato il nostro pranzo quotidiano.
Occhi reietti e rossi come il fuoco osservarono sia me che Penelope.
Feci un leggero cenno con il capo e mi fermai ad osservare la ragazza.

“ Presto si sfameranno con le vittime del tuo amato Marcus e sarò anche io fra loro “

Mormorai con un sorriso sprezzante sul viso.
Poi proseguii il cammino diretto ad una porta sul lato.

 
Top
Penelope Millow
view post Posted on 22/6/2009, 20:00




Ormai era giunta la fine dei giochi. Marcus sarebbe arrivato da lì a poco. Ero stanca, stavo per crollare. Non dormivo ormai da più di ventiquattro ore. Ore che mi toglievano ogni percezione di ciò che era reale e ogni speranza. Mi fidavo di Marcus, ma quando sei imprigionata in un castello circondata da nessun volto amico e la tua vita è stata sconvolta nel giro di due mesi, vedi solo le ore che passano lente e le speranze che se ne vanno con loro.

*Ora arriva Marcus e quest'incubo finisce* continuavo a ripetermi cercando di farmi forza.

Quello che speravo era di non vedere le persone che sarebbero morte al posto mio. D'un tratto si spalancò la porta.

*Marcus!* pensai

Mi voltai di scatto. Ogni mio sussulto di gioia si spense quando mi accorsi che era Demetri.
Mi fece segno di seguirlo. Scendemmo le infinite scale a chiocciola, finchè non arrivammo dinanzi a coloro che attendevano il pasto che Marcus gli stava portando.

*è terribile* pensai

 
Top
Venom Cullen
view post Posted on 23/6/2009, 19:50




Marcus continuava a reagire male...Decisi
di non replicare : capì che faceva così solamente perchè era stravolto dalla situazione...troppe persone a lui care erano coinvolte e non voleva che altre ci andassero di mezzo. Riuscì a leggere i suoi pensieri, lui era arrabbiato ed in tensione per Penelope ed inoltre, chi meglio di lui poteva conoscere i Volturi?.. Pensò questo:

" se tutta questa storia fosse finita bene leavrei chiesto scusa...."

Allora mi voltai verso di lui e dissi:

"Non ti preoccupare, non ce n'è bisogno...capisco la situazione... Ricorda però che Noi siamo qui perchè lo vogliamo, non ci ha costretto nessuno. La vita di Penelope interessa anche a me, lo sai.Bene allora domani a mezzogiorno nella piazza di volterra....non mi farò notare , tranquillo... Porteremo via Penelope come hai detto tu.."

Mentre parlavo con Marcus , notai che Aeron cambiò espressione del viso: era piuttosto concentrato ed i suoi occhi guardavano dietro Marcus... Aeron aveva un grande potere : egli era i grado di percepire tutte le frequenze del campo di udibilità, dagli infrasuoni agli ultrasuoni...e non solo...
Lo guardai e dissi:

" Marcus un secondo ...Aeron che hai sentito? Che succede?"
 
Top
Aeron Neumann
view post Posted on 24/6/2009, 04:22




"Ti sbagli Venom, non ho sentito nulla..." le risposi.

In realtà avevo percepito ben più di qualcosa, ma non avevo affatto intenzione di rendermi inopportuno: se Marcus, senza neanche rivolgersi personalmente a me, continuava inesorabilmente a ritenersi martire ed eroe, non sarei stato di certo io a impedirglielo...avrebbe scorto da sè pericoli di cui conosceva già esistenza ed entità, ed in realtà era anche abbastanza agitato.

Venom mi guardò con occhio indiscreto ed io le restituì uno sguardo innocente...sapeva quali proporzioni poteva assumere il mio orgoglio, rendendomi oltremodo nervoso o inverosimilmente indifferente.
Ebbene, quella sera il mio ego optò per il secondo status, mantendendomi in disparte...in silenzio.
Potevo ascoltare meglio, tenere per me le mie impressioni e rimanere all'erta: il verbo "agire", nel mio caso, era solo sinonimo di necessità...

Vidi Marcus allontanarsi. Sapeva a cosa andava incontro?

Io si.

Edited by Aeron Neumann - 24/6/2009, 05:40
 
Top
Marcus Cullen
view post Posted on 24/6/2009, 17:22




piazza di volterra ore 11.50



grazie lla festa a tema mediovele potevo benissimo girai con indosso il mio mantello senza che nessuno i osservasse, cosi almeno avrei nascosto il mio essere...raggiunsi la piazza e trova coem da accordi il gruppo che avevo scelto..come il pato dei saggi, erano circa 20 persone di età comprese tra i 25 e i 40 anni...mi avvicinai al capo gruppo...ero riuscito ad abbindolarlom di parole come solo uno che ha del sangue volturo in corpo poteva fare...



"salve signori..pronti per la visita?via ssicuro che ne resterete estasiati, nessunodelle3 agenzie ha ami programmato una visita cosia ccurata del castello presto seguitemi"



sorrisi, il mio sorriso era falso e traditore, nascosto da quello che in apparenza era solo un semplice e angelico sorriso, il gruppo mi seui, scattando qualche fotografia all'ambientazione medioevale dell'ingressod el castello..non aaaaaaaaaaaaaaaaaaaapna entrammo deviai a destra e il gruppo ignaro mi segui, senza fare styoria, ero certo che gli LORO mi stavano aspettando...cosi tirai un lingo respiro e apri la porticina che portava alla scala a chiocciola...

 
Top
~ Keira
view post Posted on 29/6/2009, 22:19






Avevo lasciato che Penelope uscisse da una porticina laterale, quando avevo percepito l'odore di una ventina di persone fare il proprio ingresso al castello.

Sei fortunata..
Il tuo amico ha mantenuto la parola, stavolta.
Vai e ritieniti fortunata.


Mormorai prima di chiuderle la porta alle spalle.
Feci il corridoio al contrario e mi diressi in direzione degli umani.
Sorrisi , levai il mantello da dosso.
Al di sotto ero vestito con tanto di camicia elegante e cartellino con il mio nome.
Sembravo un vero addetto al Castello.

Signore mi scusi.
La stanza delle armatura è da queste parti..


Urlai a Marcus che si stava dirigendo dalla parte opposta.
Aveva intenzione di salire le scale?
Dove voleva andare?
Un leggero sorriso apparve sul mio volto.

Signori prego seguite me..
La vostra guida prenderà un pò di pausa. La rincontrerete ben presto, promesso.


Dissi , facendo segno alla gente di seguirmi e lanciando un occhiata a Marcus che sembrava più pallido del solito.
 
Top
Penelope Millow
view post Posted on 30/6/2009, 13:25




A volte quando aspetti un momento sembra che i minuti passino lenti ed estenuanti. Eravamo ancora lì, in piedi,io e Demetri, quando mi accorsi che aveva percepito qualcosa.

"Sei fortunata..
Il tuo amico ha mantenuto la parola, stavolta.
Vai e ritieniti fortunata." mi disse facendomi uscire da una porta laterale.

*è finita? sono libera?*

Non mi sembrava vero, avevo paura che in realtà fosse una trappola. Percorsi il giardino attorno al castello di fretta, speravo di vedere presto un viso amico. Di nuovo quella sensazione, mi sembrava di non essere sola. Era buio e non si vedeva nulla. Poi all'improvviso vidi una sagoma.

*Dio ti prego fa che non siano altri volturi*

Feci altri due passi e la figura si fece più nitida. La riconobbi :

"Venom" dissi

Corsi verso di lei e l'abbracciai.
C'era un ragazzo con lei, non avevo idea di chi fosse ma se era amico di Venom c'era da fidarsi.

"Non chiedermi come, ma sentivo che eri vicino. Dov'è Marcus?" dissi a Venom

 
Top
16 replies since 20/6/2009, 19:32   327 views
  Share