Indecisione

Quella sera una fitta nebbiolina copriva l'intera cittadina.
Ero appena tornata dalla caccia.
Ero scappata per un paio di giorni al Nord.
Avevo necessariamente bisogno di pensare, riflettere sui miei sentimenti.
Io amavo Lee, ma per quale motivo temevo continuamente di potergli fare del male?
Lui mi aveva detto di non preoccuparmi, ma per me tutto questo era molto importante.
Avevo fatto una piccola doccia e dopo aver indossato un jeans e una felpa lunga avevo deciso di andar al cinema.
Quella sera proiettavano un vecchio film horror.
Essendo un mostro, quel mondo mi attirava in un certo senso, ma dall'altro mi faceva anche ridere.
Ero sicura di non trovar Lee in quel luogo.
Quella sera avrebbe lavorato fino a tardi.
Così un pò per svagarmi, un pò per risollevarmi e farmi 4 risate avevo deciso di rinchiudermi in un cinema.
Avevo deciso di non prender la Porsche di mia madre , ma di far una bella e calmante passeggiata, anche se avevo corso per 4 giorni.
Raggiunsi l'entrata del cinema.
A quanto pareva c'era molta gente.
Acquistai il biglietto all'entrata e mi incamminai verso la sala.
Passando dinanzi al bancone , una strana sensazione mi pervase.
In quel luogo doveva esserci un altro vampiro.
Purtroppo non riuscivo ad inquadrarlo.
Qualcuno mi spinse nella sala.
A volte persino gli esseri umani riuscivano a smuovere un mattone duro come me.
Mi accomodai al mio posto e iniziai nuovamente a guardarmi attorno.
Dov'era quel vampiro?

C'era qualcosa che non andava.
In quella sala c'era un forte odore di vampiro , ma era mischiato a pop corn, bibite e lecca lecca varie.
Sembravo realmente una dannata.
Continuavo a guardarmi attorno.
Poi li sentii.
Due occhi.
Due occhi che si posarono su di me.
Istintivamente girai di scatto la testa verso quelli.
Il cellulare che avevo in mano cadde a terra.
Contemporaneamente le luci si abbassarono.
Rimasi, così, ferma, impietrita.
Se fossi stata umana sarei sbiancata sicuramente.
Lee...
Non riuscivo a pronunciar nessuna parola.
Nemmeno un suono.
Non poteva essere.
Non riuscivo a capire.
Chi era stato?
Cosa gli avevano fatto?
Il bambino seduto al mio fianco mi raccolse il cellulare e me lo porse.

"Stai più attenta, costa una cifra"

Anche la ramanzina.
Per di più da un moccioso.
Non riuscivo a capire se ero arrabbiata, distrutta o semplicemente se quello era solo un brutto incubo.

Dove stava andando?
Perchè fuggiva via?
L'avevo notato.
Mi aveva fissato un paio di volte.
Ma io l'avevo praticamente squadrato per tutto quel tempo.
Qualcosa mi stringeva il cuore di marmo che possedevo.
Non appena fu uscito dalla sala rimasi spiazzata.
Gli avevo dato una settimana di tempo.
Possibile che si fosse trasformato solo per....restare per sempre con me?
Quante volte gli avevo detto di non farlo.
Io non volevo che fosse un mostro.
Qualcosa dentro di me mi stava lacerando.
Mi sollevai immediatamente dalla poltronica e come se fossi una folata di vento lo seguii.
Si stava allontanando.
Lo rincorsi e mi fermai a pochi metri dietro le sue spalle.

"Fermati e voltati."

Era lui.
Era il suo corpo, il suo viso, le sue spalle.
Era il mio Lee.
Il mio viso divenne una mossa di terrore.
Qualcosa ruppe la mia tranquillità.
Feci pochi passi.

"Perchè l'hai fatto ? "

Cosa stava dicendo?
Come faceva a non conoscermi?
Ora era passato all'indifferenza totale.
Com'era possibile?
Lee non era un bambino.
Cosa gli avevano fatto?

" Per piacere, non scherzare. Ti avevo chiesto di aspettare solo una settimana, solo una.
Perchè hai lasciato che ti trasformassero in questo mostro? "

La mia voce tremava .
Non riuscivo a descrivere le mie emozioni.
Lo sentivo distante, lontano.
Si era così tanto allontanato da me?
La cosa che maggiormente mi spaventava era il suo comportamento.
E se fosse diventato un vampiro cattivo?
Ero stata io la causa di tutto quello?
Gli afferrai la mano, calda al mio tatto.
Non aveva sussultato, nemmeno un movimento.
Allora non ero più gelida per lui?
Era davvero un vampiro.
Lo condussi in un piccolo angolo e mi posizionai direttamente di fornte al suo viso.
Inziai a scrutarlo.
C'era qualcosa di diverso in lui.
Non era più il mio Lee.

" Ti ho sempre detto a cosa saresti andato incontro.
Ora vivrai una vita da dannato per tutta la tua esistenza.
Dimmi che non l'hai fatto per me."

Feci un passo all'indietro.
Era talmente ostinato a dir di non conoscermi, che quasi quasi iniziavo ad esser titubante.
Infondo per quale motivo doveva mentirmi?
Se proprio aveva fatto tutto questo per un torto, per quale ragione avrebbe dovuto fingere?
Lo fissai bene.
Il suo sguardo era cattivo, aveva un ghigno malefico, non si comportava affatto come Lee, non mi sembrava dolce.

Scusa..
Io sono Keira

Mormorai piano a denti stretti.
Alzai un sopracciglio con fare mortale.

Stai cercando di dirmi che non sei Lee?
O che ti sei dimenticato di esserlo dopo la trasformazione?


Che significava tutto questo?
Per quale motivo il sosia di Lee era nella mia stessa città?
Ero sicura che non stesse fingendo?

Ascolta tu sei il mio ragaz..ehm amico più caro.
Sei sicuro di non aver battuto la testa da qualche parte?

Mi sentivo come una locomotiva e il fumo fuoriusciva dalle mie orecchie.

Mi accomodai con lui al tavolino.
Più lo guardavo più non ci capivo molto.
Com'era possibile?
Se lui non era Lee ed era Simon, come poteva essergli identico?
Potevano nascere vampiri uguali ad esseri umani?
Possibile che Simon fosse diverso in vita e tramutato in vampiro assomigliasse a Lee?

"Credimi.
Tu sei identico a Lee.
Hai i suoi stessi occhi di ghiaccio, i suoi stessi lineamenti,
Però ti muovi diversamente e la tua espressione è più malefica "

Improvvisamente ebbi un lampo di genio.
Nel portafoglio, l'unico elemento che avevo portato con me, avevo una foto.
Era stata scattata qualche mese prima, quando io e Lee ci eravamo appena conosciuti.
La presi e gliela porsi.

"Questo è Lee "



Guardavo il volto di Simon.
Continuavo ad esaminarlo senza sosta.
Se Lee si fosse trasformato, sarebbe stato come lui?

Simon era stupito.
Glielo leggevo negli occhi.
Infondo ora poteva capira la mia indecisione.
E a dir la verità ancora tutt'ora, non potevo credere ai miei occhi.
Simon era Lee riflesso in uno specchio.

Ti porterò da lui.

Pensai al tempo che avevo trascorso lontana da Forks.
Ormani la fuga era diventata la mia via di libertà.
Ogni qual volta avevo un grave problema, fuggivo via da Forks.
Era successo di nuovo.
Avevo dato una sorta di ultimatum a Lee e poi ero scappata al Nord per pensar.
Avevo riflettutto a lungo sulla mia scelta ed ero giunta ad una decisione.
Quella sera, però, la mia decisione cambiò lato.

Si. Lee è stato il mio ragazzo per questi mesi.
Ma ho avuto dei piccoli problemi con lui.

Sospirai un secondo.

Ha 25 anni.

Simon sembrava molto interessato.
Era come se Lee fosse la sua parte umana persa e dimenticata nel nulla.
Prese un caffè.
Come faceva a bere quel liquido?

Niente grazie.
Sono sazia.

Posai la fotografia nel portafogli.
La guardai per un ultima volta.
Il mio volto era serio , quello di Lee dolce e sorridente.
Tipico di me.
Sospirai.

Per quale motivo gli assomigli?
Hai una risposta a tutto questo?

Chiesi insospettita.