"Niente di casuale", (Aeron & Venom)

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Aeron Neumann
icon5  view post Posted on 16/6/2009, 04:26





Ero arrivato a Forks da poco: un giorno, 3 ore e 29 minuti, per l'esattezza. Avevo appena guardato l'orologio, unto da una macchia di caffè colata pochi istanti prima.

*Dannazione* pensai, rovistando tra le tasche in cerca di un fazzoletto; trovai carta straccia, qualche cent e lo scontrino di quello stesso caffè, acquistato al bar poco prima di entrare in biblioteca. Decisi di pulire l'orologio con quello, dato che non meritava una fine di certo non migliore.
Ero nervoso. Stranamente spazientito.
Il primo giorno era trascorso tra le numerose prerogative di un immediato trasferimento: trovare un posto dove dormire e conoscere il proprietario di un pub o di una tavola calda, luoghi adatti a gente sola con la pressante voglia di scambiare quattro chiacchere. Feci entrambe le cose, trovando una pensione discretamente confortevole e ammiccando a qualche bicchiere di whisky poco prima di tornare in camera. La notte era trascorsa più in dormiveglia che in un sonno profondo, così mi svegliai ancor più stanco di come ero arrivato, più suscettibile al freddo di quanto pensassi, più spaesato.
Avevo bisogno di intrattenermi nei giorni a venire e non dovetti riflettere molto prima di giungere alla conclusione che sfogliare le pagine de "Il Giovane Holden" ancora una volta era la scelta migliore; nutrivo un affetto ed un'attrazione singolare per quel romanzo di Salinger, così decisi di visitare la biblioteca.

Entrai lentamente, mi guardai intorno e salutai con un cenno. Ero abbastanza discreto? Non chiesi nulla, volevo trovare quel libro ed allo stesso tempo cercavo una scusa valida per ammazzare il tempo...trovata una vecchia copia delle tradizioni del paese, mi accomodai per leggere qualche curiosità, sorseggiai il caffè e macchiai il mio orologio.
 
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Venom Cullen
view post Posted on 16/6/2009, 04:47




Quel pomeriggio ero appena tornata dall'Italia, avevo trascorso una settimana bellissima insieme alla mia nuova amica Penelope...una fata, ancora non riuscivo a crederci...
Dopo una allegra chiaccherata con i miei cugini , decisi di dirigermi in biblioteca: l'indomani avevo un terribile compito di chimica ad aspettarmi ed andare a studiare nella pace della biblioteca di Forks , era l'ideale.
Appena arrivai parcheggiai la mia bmw z4 ed entrai: mentre salutai il bibliotecario che ormai sembrava riconoscermi per i lunghi pomeriggi che ero solita passare li, un odore strano ma piacevole invase immediatamente le mie narici...mi ricordava qualcuno, ma ancora non riuscivo a capire...Feci finta di nulla e mi diressi verso le scrivanie. Trovai il mio solito tavolo libero e spontanemente gli lasciai cadere la mia borsa; presi i miei appunti di chimica e la penna ed incominciai a leggere i quesiti....
Era costante...quell'odore mi distraeva sempre di più ed inoltre, prendeva maggiore corposità...Pian piano si delineavano alcune delle sue particolarità ...era familiare, ma inidentificabile...

*che ti succede Venom, domani hai un compito da fare!* pensai e mi rimisi a studiare...
 
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Aeron Neumann
view post Posted on 17/6/2009, 00:44




*Forks sembra essere un paese particolare* pensai, *decisamente adatto ai vampiri: circondato da ettari di verde brulicante di selvaggina, immerso tra nuvole invalicabili dalla luce, sommerso da migliaia di litri di pioggia all'anno...nessun turista avrebbe motivo di passare da queste parti...*

Stavo iniziando a capire perchè Carlise avesse scelto quel luogo strambo, ma avevo la sensazione che qualcos'altro si nascondesse tra i mattoni bagnati di quelle case.
Pensieroso, acciuffai la tazza di caffè, quasi volesse ingannarmi nuovamente e la portai a pochi centimetri dalle labbra, mi fermai. Nell'aria, alla velocità di 340 m/s, si propagò la voce di una ragazza del posto, dato l'affabile saluto rivolto a qualcuno...era un timbro abbastanza medioso, piacevole e ricco di armonici brillanti. Mi conquistò, ma non era la prima volta che un timbro simile mi distraeva con tanta veemenza.
Esitai. Sentii i suoi passi picchettare sul pavimento, poi un tonfo (quello di un oggetto che capitola su di una scrivania in legno poco stagionato). Dopo qualche secondo, la ascoltai sussurrare: stava leggendo a bassa voce ed i suoi sussurri erano ancor più invadenti della sua voce.
Mi alzai, solo per avvicinarmi un pò...
 
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Venom Cullen
view post Posted on 17/6/2009, 00:57




Mentre leggevo gli appunti di chimica, l'odore che prima aveva stuzzicato la mia curiosità, adesso mi spiazzò: un'odore del genere l'avevo sentito solo una volta nella mia vita e soprattutto moltissimo tempo fa.
Era sempre più denso e percepii anche la sua maggiore vicinanza. Ero nel caos: davanti a me gli appunti chimica che mi suggerivano di studiare, in me quell'odore che incitava a girarmi e capire a chi potesse appartenere. Strisciai la sedia all'indietro facendo rumore e pensando *Chimica dovrai aspettare*, mi alzai di scatto dissi:

"Non è educato spiare le persone!"

Avevo percepito una presenza vicino a me, il suo odore.... speravo non fosse qualche volturo...
 
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Aeron Neumann
view post Posted on 17/6/2009, 01:16





Stavo avanzando con passo discreto, celato dagli alti scaffali in ebano della biblioteca. L'udito era già in estasi, l'olfatto stava reclamando una pelle diversa, senz'altro non umana...la suola della mia scarpa strisciò gemendo, ma non fu quel lieve sentore a far scalpitare quella voce: in un istante capii che lei mi avesse già percepito da tempo.
Parlò nuovamente, stavolta rivolgendosi proprio a me...
Attesi qualche secondo prima di fiatare, poi risposi:

"E' educato spiare un sussuro?"

Mi affacciai, con in volto un rossore che non mi si addiceva affatto. Incrociai il suo sguardo, poi volsi il mio sulle sue labbra, tempio di sobrietà. La guardai nuovamente e dissi:

"Sei...sei tu?!"
 
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Venom Cullen
view post Posted on 17/6/2009, 01:30




Alla mia domanda ricevetti una risposta ancora più spiazzante del suo odore....lui mi disse:
"E' educato spiare un sussuro?"

Così vicino il suo odore adesso, così familiare e poi voltandomi rimasi di marmo, più di quanto già non lo fossi...l'unica cosa che riuscì a dire fù:

"A,,,,Aer....Aeron? "

Lui era qui vicino a me, dopo così tanto tempo....perchè era venuto a Forks? Cosa lo aveva spinto? Carlise non ci ha avvertiti...Ero felice nel mio cuore perchè solo lui era in grado di farlo battere ancora una volta, nonostante la mia natura...Immediatamente balenarono alla mia menti tutti i ricordi di quando lo conobbi a New York, le passeggiate, le veglie alle stelle in cui io mi addormentavo sul suo petto...Non riuscivo ancora a crederci, Aeron Neumann era davanti a me... Intanto non potei che rimanere a fissare la sua bellezza dannata...i suoi occhi profondi e dorati, le sue movenze...mi inebriavo del suo odore.
: amo :
 
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Aeron Neumann
view post Posted on 20/6/2009, 02:29





Quando ci si stupisce, si avverte un irriverente senso di euforia e che essa sia guidata dagli occhi o dal cuore, ha ben poca importanza; ci costringiamo a sgranare gli occhi, come fosse un deja vu, ed a gesticolare, manovrando invisibili particelle d'aria per riempire quel breve, eppure infinito e febbrile attimo di stupidità.
Come un bambino dinanzi a Santa Claus in procinto di donargli personalmente il suo regalo più bramato; come uno sciocco, timido adolescente al suo primo appuntamento; come un anziano, ancora capace di stupirsi dopo una vita di esperienze, dopo aver accumulato anni e anni di emozioni...simile in tutto e per tutto ad essi, io giocherellavo con il mio stupore, stiracchiandolo da ogni parte per distenderlo. Per quietarmi: volevo parlarle da anni, anelavo alla sua vista ogni notte e ad ogni risveglio, finchè il tempo non l'aveva velata...finchè il termpo, adesso, non me l'aveva mostrata ancora una volta.

"Venom", le dissi, "la tua voce mi ha dato mille motivi per poterti osservare..."

*Cosa ci fai qui? come stai? come sei bella. Come fai a guardarmi così?...come fai a guardarmi così?*. Pensai tutto questo in pochi decimi di secondi, ma fu "osservare" l'ultima parola che riuscì a dirle...
La lingua si era aggrovigliata, spasmodica, decisamente meno concentrata di occhi e mani, ancora atte a gesticolare come uno stupido, stupido artista circense imbarazzato.



 
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Venom Cullen
view post Posted on 20/6/2009, 04:34




Appena il mio viso accompagnò il mio corpo nel voltarsi, i miei occhi lo videro...era Aeron, il mio Vampiro...
Troppo tempo era passato dall'ultima volta che lo vidi a New York, da Carlise.
Troppo tempo persino per il cuore innamorato di Vampiro...
Quante notti passate a sognare tale momento, quanti ore trascorse a immaginarlo accanto a me, quanti istanti a desiderare la sua mano sfiorare il mio viso...
Un giorno qualunque invece, quando le speranze sembravano fievoli ma mai svanite, lui appare a minuscoli cm da me...dalle mie gambe immobili e frementi di correre verso di lui e dalle mie braccia inermi per la sorpresa ma ansiose di stringerlo forte...

"Aeron ...Non posso credrci...Mi dovrò essere addormenteta tra gli appunti di chimica e tu sei la mia fase rem più bella e spiazzante che il mio incoscio possa produrre.
Sono...."

Non feci in tempo a finire di parlare che non resistetti più, fu troppo forte l'istinto di correre verso di lui ed abbracciarlo...
Mentre ero stretta a lui continuai e dissi:

"Sono felice di vederti...non sai quanto l'ho desiderato..."

Mi strinse a se più forte ed io mi sentì rassicurata tra le sue braccia...era qui..il mio Vampiro era qui...
 
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Aeron Neumann
view post Posted on 23/6/2009, 02:34





Il tempo trascorre in infinite varianti, tutte impreviste, tutte generate da umori e stati d'animo: a volte corre veloce, incespica, si ridesta e continua a sfrecciare; altre volte sembra immobile, diluito in impercettibili sensazioni...questo è il "tempo" senza secondi, tantomeno minuti ed ore, incronometrabile, eterno.
Quell'istante, quando Venom si voltò, sorpresa ed ammutolita, io ero divenuto il suo riflesso...senza parole, con una trascinante voglia di stritorarla in un abbraccio, in un surreale connubbio di pelle fredda, incolore, e di una fiamma intangibile che si alimentava in entrambi da troppo tempo.
Bisbigliò qualcosa, che il mio utilissimo udito sbigottito non aveva neanche percepito. Stavo per correrle incontro, quando fu lei a correre verso me: il tempo immobile del silenzio subì un'accelerazione istantanea, frastagliata da ricordi, sapori, odori, tentazioni...

Mi abbracciò. La abbracciai. Insieme svuotammo quella biblioteca dalle sciocchezze delle storie narrate che la riempivano, dalle banali scritture che inzozzavano pagine candide e scaffali; insieme li riempimmo di una storia nuova e, badate bene, intingemmo d'inchiostro ogni angolo, dal più evidente a quello più ardito da scovare...soprattutto l'animo non rimase asciutto ed immacolato.

"La mia giornata è divenuta un diamante adesso..." le sussurrai, stringendola ancora un pò.


 
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Venom Cullen
view post Posted on 23/6/2009, 03:01




Mentre ero stretta tra le sue braccia, mi accadde una cosa molto strana e particolare ma, soprattutto nuova: per la prima volta riuscì a leggere i suoi pensieri, così magici e poetici...così veri.
Di solito ero in grado di leggere il pensiero solo in determinate situzioni...ne fui felice.
Non avrei voluto staccarmi mai da quelle braccia, ma era inevitabile.
Lo guardai negli occhi e gli dissi:

"Ancora non riesco a crederci... Ma adesso dimmi, come mai sei venuto a Forks? Io invece ci vivo...Ricordi Rosalie ed Emmet , i miei genitori? Loro vivono qui insieme agli altri Cullen...Ma Carlise è con te? Oh Aeron , non immagini quanto sia felice di vederti. Dove alloggi? Vuoi venire da me? Scusami ti sto tartassando di domande come al solito vero?"

Ecco che ricominciai a fargli un interrogatorio...ero troppo felice all'idea che lui fosse qui...Volevo aiutarlo, farlo ambientare e sopra ogni cosa, desideravo che non ci separassimo più..
Non lo avrei sopportato.
Mentre lui cominciava a rispondere alle mie domande, non potei fare a meno di sfiorare le sue labbra: era da troppo tempo che desideravo baciarle...
Fu un piccolo bacino innocente ma intenso: che dolce odore che emanavano...erano morbidissime...stupende.

"Scusami... "

Riuscì a dire solo questo...poi mi chinai il capo e l'appoggiai sul suo petto : ero imbarazzatissima, il cuore era a mille come a darmi l'illusione che vivesse nuovamente...

Lui mi strinse ancora una volte e fece quel gesto che io tanto adoravo: mi accarezzò i capelli ed io chiusi gli occhi e mi cullai con i sussurri del suo caldo respiro.
 
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Aeron Neumann
view post Posted on 26/6/2009, 05:00




Non esistono parole per descrivere la sensazione umana di un essere che ha smesso di esserlo da tempo. Non è semplice, forse non è giusto. E' come rivivere nei nostri stessi panni e non essere noi...è come svuotarsi e riempirsi nuovamente, ma di una sostanza differente.
Provavo l'emozione di un cuore vero e respiravo come se i miei polmoni fossero destinanti ad affaticarsi negli anni, proprio come tutto il resto...ero un vampiro che di vampiro aveva solo l'eternità e l'attimo in cui me ne dimenticai fu l'apice della folgorazione, sintomo di un bacio innocente, apparentemente innocuo e similmente mite.
Venom aveva gli occhi stropicciati dall'imbarazzo, io avevo lo sguardo accartocciato dalla rivelazione, ed entrambi ci stupimmo di gioia incompleta, poichè l'uno aveva in grembo il resto per l'altro.

La guardai e per un istante pensai di ricambiare...fece capolino una ragazzina allacciata alla curiosità, insaporita di indiscrezione, così deviai le labbra sulla guancia di Venom e le sussurrai:

"Avrei ricambiato un bacino innocente molto volentieri, ma non sono abituato a lasciarmi andare in pubblico...te la senti di andare a bere qualcosa? Sorprendermi mi ha messo sete."

Le sorrisi con aria supplichevole, abilmente miscelata con l'aria del nuovo arrivato e speravo, con un pizzico di ingenuità, che potesse concedermi qualche istante in più della sua giornata...
 
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Venom Cullen
view post Posted on 26/6/2009, 05:24




Al mio bacio la sua reazione mi rese ancora più felice: non gli aveva dato fastidio...sentì che lo voleva anche lui.
Mi sentivo alquanto imbarazzata ed impacciata per la mia istintiva azione, ma tutto cessò non appena mi accorsi che le sue labbra stavano per sfiorare nuovamente le mie... quando d'improvviso si fermò.

*Oh! no... se ne è pentito* pensai ...*

Ma lui parlò e disse:
"Avrei ricambiato un bacino innocente molto volentieri, ma non sono abituato a lasciarmi andare in pubblico...te la senti di andare a bere qualcosa? Sorprendermi mi ha messo sete."

E mi sorrise...
Capì che si era fermato solamente perchè una ragazza impicciona e molto curiosa ci stava sbirciando....

*Neanche fossimo i protagonisti di un romanzo rosa...che nervi....adesso calmati Venom...*

pensai immediatamente e lanciando alla curiosona un'occhiata esplicita e fulminante, risposi ad Aeron:

"Si, hai ragione...di solito anche io amo la privacy... ma ti accorgerai che qui a Forks sarà molto difficile averne...per quelli come noi."

Dissi rivolgendogli uno sguardo di intesa... e poi gli proposi di andare al pub a sorseggiare qualcosa... dovevamo assolutamente bridare a quell'incontro per "nulla causale" :

"Si, ci stò... So io dove portarti a bere qualcosa...vieni andiamo, la mia macchina è qui fuori..."

Mentre uscivamo , sfiorai il suo braccio guardandolo intensamente e saliti in macchina dissi:

"Sono felice che tu sia qui..."

E sfrecciammo diretti al Pub!
 
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Tomas Svensson
view post Posted on 26/6/2009, 08:35




DISCUSSIONE CHIUSA
 
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