| Il tempo trascorre in infinite varianti, tutte impreviste, tutte generate da umori e stati d'animo: a volte corre veloce, incespica, si ridesta e continua a sfrecciare; altre volte sembra immobile, diluito in impercettibili sensazioni...questo è il "tempo" senza secondi, tantomeno minuti ed ore, incronometrabile, eterno. Quell'istante, quando Venom si voltò, sorpresa ed ammutolita, io ero divenuto il suo riflesso...senza parole, con una trascinante voglia di stritorarla in un abbraccio, in un surreale connubbio di pelle fredda, incolore, e di una fiamma intangibile che si alimentava in entrambi da troppo tempo. Bisbigliò qualcosa, che il mio utilissimo udito sbigottito non aveva neanche percepito. Stavo per correrle incontro, quando fu lei a correre verso me: il tempo immobile del silenzio subì un'accelerazione istantanea, frastagliata da ricordi, sapori, odori, tentazioni...
Mi abbracciò. La abbracciai. Insieme svuotammo quella biblioteca dalle sciocchezze delle storie narrate che la riempivano, dalle banali scritture che inzozzavano pagine candide e scaffali; insieme li riempimmo di una storia nuova e, badate bene, intingemmo d'inchiostro ogni angolo, dal più evidente a quello più ardito da scovare...soprattutto l'animo non rimase asciutto ed immacolato.
"La mia giornata è divenuta un diamante adesso..." le sussurrai, stringendola ancora un pò.
|