Nella mia mente, ormai, c'era una battaglia fra le due me.
G1:"Sei davvero un'idiota! Davvero pensi che Eyleen, la tua cuginetta, la tua migliore amica...ti farebbe questo? Sei davvero idiota fino a questo punto?"
G2:"A dire la verità sì"
G1:"Sì che sei idiota o sì che pensi che Ely ti tradirebbe così?"
G2:"Penso che mi tradirebbe."
G1:"Cosa?!? Scusami, ma la vacanza in Francia deve averti fatto saltare qualche rotella!"
G2:"Guarda tu stessa! Come ti spieghi il suo aspetto? La sua pelle pallida?"
G1:"Ok, dovrebbe farsi un po' di lampade, ma forse è la luce fioca...forse"
G2:"La pelle che brilla?"
G1:"Forse ha utilizzato qualche schifezza glitter per il corpo..."
G2:"La vacanza in Francia ha fatto saltare a
te lerotelle, carissima! Stai negando l'evidenza!"
G1:"Ok, ok...forse è come dici tu, ma non dovresti dubitare così di tua cugina."
G2:"Ma taci
idiote."
G1:"E poi non è detta l'ultima parola...io scommetto che ti stai sbagliando e ch..."
Fuori dalla mia guerra mentale la voce di Eyleen trillò qualcosa.
La voce come uno squillo di campanellini.
la voce di un'estranea.
G1:"Forse si è fatta cambiare le corde vocali..."
A quel punto decisi che quella guerra stava diventando ridicola.
Eyleen era una-deglutii e chiusi gli occhi prima di pensarlo- una
vampira.
Non sapevo cosa dire e solo quando sentii una goccia più calda delle altre scivolarmi sulla guancia, realizzai che quella non era pioggia-almeno non solo-capii che stavo piangendo.
Stavo piangendo perchè ormai l'unica persona che mi legava a quel mondo non c'era più.
Al suo posto c'era una creatura sconosciuta, di cui non conoscevo neanche la voce.
Sentii l'ultimo paletto a cui mi ero appigliata sgretolarsi.
Mi guardai intorno.
Le luci fioche davano un'aria spettrale a quel posto.
Iniziavano a venirmi i brividi mentre cercavo di calmarmi.
ma poi capii che dovevo andarmene da lì.
Perchè il problema non era dove mi trovavo.
Ma con
chi mi trovavo.
Mi girai, lasciando la valigia a terra.
Non me ne fregava più di niente.
Iniziai a correre, cercando di non voltarmi indietro, cercando di non cadere, ma soprattutto cercando di non pensare che
lei mi avrebbe raggiunto in un batter d'occhio, se avesse voluto.
Continuai a correre, smarrita, senza più riuscire a pensare, lasciandomi guidare dalle mie gambe mentre nella mia mente c'era il black out.
Solo una cosa sapevo.
Dovevo correre più veloce del vento.
Dovevo correre sempre più forte, anzi, volare.
Ma soprattutto, dovevo mettere più distanza possibile dall'essere che fino a poco tempo fa era stata la mia unica ragione di vita.
Edited by »-(¯`v´¯)-»MissRebelInLove - 23/9/2009, 16:52